Fleboterapia Tridimensionale Rigenerativa Ambulatoriale, la soluzione conservativa alle vene varicose.
Perchè rimuovere o chiudere i tuoi vasi, quando puoi curarli?
La patologia del circolo venoso degli arti inferiori consiste in inestetismi cutanei (vene e capillari delle gambe in vista e/o sporgenti) e molto spesso anche in un quadro clinico doloroso e invalidante la funzione dell’arto stesso.
Le vene varicose e le teleangectasie visibili sono vasi superficiali che si sono ecessivamente dilatati per effetto della pressione che il sangue ha esercitato sulle loro pareti interne. Esse rappresentano la quantità di sangue che “sfugge” dal circolo profondo a causa dell’insufficienza delle vene perforanti, originando così la patologia venosa degli arti inferiori. Le vene perforanti sono i vasi che mettono in comunicazione il circolo superficiale con quello venoso profondo, quando diventano incontinenti un’elevata pressione emodinamica si riversa nel circolo superficiale e lo dilata.
Oggi con la Fleboterapia Rigenerativa Tridimensionale Ambulatoriale (T.R.A.P.), tecnica perfezionata dal prof. S. Capurro, si possono curare le vene varicose e le teleangectasie capillari degli arti inferiori. Esse rappresentano solo l’effetto della patologia; la causa è in realtà nelle vene perforanti insufficienti.
Con questa tecnica si cura il circolo perforante rinforzandone le pareti e riducendone il diametro, operazione che le rende nuovamente continenti normalizzando la pressione emodinamica sul circolo superficiale. Se invece si ricorre alle vecchie tecniche meccanicistiche di obliterazione od asportazione delle vene superficiali senza curare la causa della patologia, si elimina la valvola di sfogo dell’insufficienza valvolare delle vene perforanti. In questo modo la pressione anomala sull’area rimane invariata e con il tempo riaprirà le vene obliterate o ne farà pronunciare delle nuove. L’obliterazione e l’ablazione -nei casi in cui siano comunque necessarie- devono seguire il trattamento fleboterapico invece di essere proposte come prime scelte.
Prevenzione:
Con la T.R.A.P. è anche possibile prevenire l’insorgenza della patologia varicosa rigenerando il circolo perforante. Questo viene eseguito con l’aiuto della transilluminazione, mediante cui è possibile evidenziare i vasi dilatati non visibili ad occhio nudo e di possibile future insorgenza. Si può inoltre usare la tecnica anche per ridurre il diametro delle vene antiestetiche delle mani e delle braccia.
Ulcere venose:
Un paziente che presenta insufficienza valvolare grave ed inveterata potrà presentare nel tempo un’alterazione del trofismo tissutale che potrà evolvere in un’ulcera cutanea. La terapia deve essere vascolare e plastica; con la T.R.A.P. si può facilitare il processo di guargione della stessa velocizzandolo, oltre che prevenendolo se trattato con la giusta tempistica.
Dopo la terapia:
L’efficacia della terapia è notevolmente incrementata dalle calze elastiche e dal bendaggio con bende autoadesive (senza collante). Il bendaggio deve essere tenuto mediamente fino alla terza seduta. Le calze elastiche invece, in relazione alla gravità della patologia, dovranno essere indossate da un tempo minimo di alcune settimane fino a diversi mesi.
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