Persino la dottoressa novantenne Viola Frymann, “guru” dell’osteopatia per bambini e fondatrice dell”Ostheopatic Center for Children and Families” di San Diego, California, si è stupita di quanto stia accadendo nel reparto di pediatria e neonatologia dell’ospedale di Desenzano. Dove da qualche tempo la pratica dell’osteopatia, che in Italia è (ancora) una medicina non convenzionale, è diventata parte integrante di un progetto innovativo per il benessere dei bambini. “Due anni fa si è presentata l’esigenza di prendere in carico sin dalla nascita i bimbi nati pre-maturi o da parti difficili: l’osteopatia si è rivelata uno strumento utile per contribuire allo scopo ed è stato ideato un progetto ad hoc” spiega la pediatra e osteopata Monica Pilisetti, che lavora in reparto a Desenzano. Ed è così che l’osteopatia, con il suo (non) statuto di medicina non convenzionale, ha fatto la sua comparsa in corsia, nel progetto che prevede un approccio multidisciplinare integrato per i neonati in difficoltà che coinvolge vari specialisti: pediatra, neonatologo, neuropsichiatra e, appunto, osteopata. E cioè un medico che, attraverso manipolazioni specifiche interviene per ridare mobilità alle zone che hanno subito traumi a causa del parto difficile, favorendo quindi uno sviluppo armonico della mente e del corpo. L’efficacia dell’intervento, previsto già dai primi giorni di vita, è inoltre massima, perché beneficia della straordinaria “plasticità neurologica” del bambino, che nel tempo an-drà riducendosi. Prendiamo per esempio la plagiocefalia, cioè la deformazione della cesta. “E un fattore che può interferire sullo sviluppo fisico generando asimmetrie, che l’osteapatia è in grado di ri-solvere con le manipolazioni, apportando be-nefici anche a livello psicologico” spiega Ste-fano Bonomi, medico e osteopata, ideatore del progetto “osteopatia” con la collega Fili-setti. Ma l’osteopatia risulta efficace anche in casi di reflusso gastro-esofageo, difficoltà ali-mentari, problemi gastro-intestinali funzio-nali (come stipsi o coliche), asimmetrie postu-rali e deficit motori. “E un progetto bellissimo, utilissimo e unico nel suo genere. Senza controindicazioni e gradito per gli utenti” commenta la neonatologa e primaria del reparto di Pediatria di Desenzano e Gavardo, Donatella Cattarelli. È gratuito perché l’ospedale non ha dovuto assumere nuovo personale: Monica Filisetti già lavorava lì, mentre Stefano Bonomi presta (ad oggi) il proprio servizio in forma volontaria. Per quan-to riguarda l’utilità, i risultati parlerebbero da soli: sono infatti i pazienti e i genitori stessi —italiani e stranieri — a confermarlo. Anche se, da professionista Cattarelli precisa: “Non esiste un’evidenza scientifica che dimostri l’utilità dell’osteopatia, perché per questo ci vuole tempo. Ma i risultati sono incoraggianti e di casi al nostro attivo ne abbiamo già un centinaio”. E poi pare non ci siano controindicazioni: le manipolazioni osteopatiche sono dolci (“diventina vigorose solo con i pazienti — adulti —antipatici”, scherza Sonami) e non presenta-no effetti collaterali, purché si intervenga su patologie funzionali e non organiche. Ma va sottolineato che i risultati non sono solo il frutto dell’intervento del medico osteopata, bensì di un approccio che coinvolge e respon-sabilizza anche i genitori con degli esercizi a casa, e che “si focalizza sulle potenzialità del bambino, più che sui suoi problemi c i suoi li-miti” evidenzia Sonami. Il progetto desenzanese è già stato presentato con successo atte importanti convegni italiani e le carte sono in regola per diventare un esempio da seguire su scala internazionale.